mercredi 31 octobre 2018

AMANDA LEAR ...Confessa ....

AMANDA LEAR/ Confessa: “ménage-à-trois con Salvador Dalì e Gala”
                                                                                  (#CR4 Repubblica delle Donne)


Direct Link from Emanuele Ambrosio....Click !

Amanda Lear torna in tv come ospite della prima puntata de “La repubblica delle donne #CR4″ di Piero Chiambretti. La cantante ed attrice sarà nel parterre femminile del nuovo show televisivo di Chiambretti a pochi giorni da un’intervista verità rilasciata a Vanity Fair in cui ha raccontato della sua storia d’amore a tre con Salvador Dali e Gala Eluard Dalì, la moglie del pittore. Un vero e proprio menage-a-trois che l’attrice ha raccontato con una normalità disarmante. “La vuole sapere la cosa più strana del mio ménage-à-trois, con Salvador Dalì e Gala (Éluard Dalí, moglie del pittore, ndr)? La curiosità della gente, che non finisce mai” con queste parole Amanda ha raccontato a Vanity Fair della sua relazione a tre.

STORIA A TRE CON SALVADOR DALI’ E LA MOGLIE


Con la sua verve ed ironia, Amanda Lear si è raccontata a Vanity Fair sdoganando ancora una volta i luoghi comuni che ruotano intorno alle relazioni a tre: “ma cosa ci sarà di così strano a stare in tre invece che due? Lo fanno tutti: dai re, ai principi, perfino i presidenti della Repubblica e molti comuni mortali….“. Una storia d’amore durata diciassette lunghi anni quella tra Amanda, il pittore e la moglie. A giocare un ruolo importante è stata proprio Gala, la moglie di Dalì come racconta la ex modella: “Gala era un’esperta di triangoli: lo aveva già vissuto, con lei al centro, insieme al primo marito Paul Eluard e a Max Ernst, che condussero un’interessante vita a tre, prima di partire, insieme, per una vacanza a Cadaqués, dove Gala incontrò Salvador. Per quest’uomo 11 anni più giovane di lei, lasciò marito e amante e decise di sposarsi per la la seconda volta”. Una donna che Amanda ricorda così: “una donna straordinaria, fu di una generosità assoluta: mi accolse immediatamente in seno alla sua coppia“. Tra le due nessuna competizioni, anzi: “siamo rimaste amiche fino alla sua morte” – racconta la Lear rivelando anche retroscena inediti – “capiva che ero una ricchezza, non un ostacolo”.

NESSUNA GELOSIA

Nessuna gelosia all’interno del ménage-à-trois. “La gelosia è un sentimento molto borghese, che non faceva parte della concezione che avevamo della vita” racconta Amanda Lear che precisa: “Si immagina persone come noi, che frequentavamo Andy Warhol, Fellini, Rostropovich o Onassis, fare scenate di gelosia? Eravamo su altri livelli“. Poi sul finale dell’intervista un bellissimo ricordo del geniale pittore Salvador Dalì: “mi faceva ridere, mi parlava in continuazione delle cose più interessanti del mondo, era unico e straordinario“.




samedi 27 octobre 2018

Mais OUI, ho intervistato anche Amanda Lear !

Già, proprio così, ho intervistato la mitica AMANDA LEAR, per marieclaire.it, anni fa.....

Ma, ci credete ? Lo ricordo, ancora, come fosse ieri… è stato uno vero spasso di intervista, ragazze !

                                                                         Inedita Amanda:
                              è ritornata in Italia, più in forma che mai di Erica Vagliengo 
                                                  Direct Link Erica Vagliengo....Click

Lei è Amanda Lear: cantautrice, attrice, pittrice e presentatrice televisiva, con un inizio da fotomodella, negli anni sessanta. Oggi, la reine, fa sold out nei teatri francesi con la commedia “Lady Oscar”, raccogliendo ottime critiche ed è ritornata a calcare le scene italiane, con un successo che, forse, non si sarebbe aspettata nemmeno lei. L’abbiamo intervistata telefonicamente, in un momento di pausa. Il suo esordio non smentisce il personaggio: “Non ho assolutamente niente da raccontare di nuovo. E già stato tutto detto mille volte sulla mia carriera, la musica, Dalì, la televisione, amori, delusioni… tutto detto!”

Niente di più vero, quindi al posto di ripassare per l’ennesima vota la sua poliedrica carriera, l’abbiamo interrogata sul presente…

Bonjour madame Lear, l’estate appena trascorsa è stata ricca di impegni interessanti per lei. E’ stata a Torino, a Teatro a Corte, a presentare con Blanca Li (coreografa e regista franco-spagnola) “Le Défi”- la sfida- un omaggio al musical americano in chiave hip hop. Come vi siete conosciute e qual è il suo ruolo ?

Blanca Li, è una coreografa di grande talento, mi aveva avvicinata nel 2001, per recitare la parte della sua amica, una parte molto piccola ma ironica. Avrei dovuto anche ballare, per fortuna la sequenza è stata tagliata al montaggio, evitandoci questo momento imbarazzante. Il film è molto divertente, siamo andati anche a Cannes. Mi è dispiaciuto che non sia mai uscito in Italia. Continuo a fare delle cose che il pubblico italiano non sa, ma purtroppo non sono io che decido. Le Dèfi (Dance Challenge) è la storia di un diciottenne, in conflitto con la madre e la scuola-che abbandona. L’unica cosa a cui è interessato è vincere la sfida di break dancing con il suo gruppo per andare alla finale mondiale a New York. E’ anche una bella sfida tra la mamma ballerina (Bianca Li) e suo figlio, a colpi di incredibili passi di hip hop. Da vedere, veramente, anche perché recitano diversi ragazzi della banlieu parigina.

Ad ottobre ritornerà al Théâtre de la Renaissance di Parigi con la commedia “Lady Oscar“, adattamento della pièce “Oscar” (1958) di Claude Magnier. I commenti e le critiche sono più che lusinghiere: è piaciuta molto la sua Clara Barnier, in versione “Miranda Presley”, ma molto più ironica, creatrice del celebre magazine Lady Mode. Una parte che le calza a pennello…

Sì, verissimo. Recito la parte di Lady Oscar (Clara Barnier), una signora della moda come ce ne sono tante: odiosa, tirannica, invidiata, bella, ricca, snella a cui, un bel giorno, crolla il mondo addosso quando scopre che la figlia è incinta dell’autista. Poi la segretaria si dimette, e, per finire, il ragioniere le ruba tre milioni di euro. E’ un personaggio molto divertente, che ho messo in scena per 250 volte a Parigi, e che continuerà ad esistere fino a maggio 2013. Poi a settembre sempre del 2013, inizierò un’altra commedia.


Il teatro si presta maggiormente al suo eclettismo, rispetto alla televisione ?

Certamente, anche perché io ho sempre voluto recitare. Ma in Italia non me lo hanno permesso anche se in tanti mi avevano detto che sarei stata portata. Ad esempio, Mauro Bolognini, dopo uno spot che avevo girato, mi disse “Amanda, ti voglio dirigere in Victor Victoria”. A dire il vero, un po’ per mia paura, un po’ perché ero impegnata in tivù, non si fece nulla. Poi ho deciso di lanciarmi quattro anni fa quando ho visto che in Italia non mi offrivano niente di soddisfacente, ma solo ruoli da opinionista (un “mestiere” che hanno inventato gli italiani e non esiste da nessuna altra parte del mondo).

Poco tempo fa, ha detto: “La televisione italiana è gestita da ignoranti che cercano solo carine come Belèn.” Quindi, la domanda è: come poteva una ragazza, negli anni ’80, far emergere il suo talento senza passare per cretina o “farfallina”?”

I tempi erano diversi, nelle tivù di Berlusconi mi hanno dato la possibilità di esprimermi. Subito avrei dovuto fare la ragazza carina, soprammobile. Poi ho fatto uscire la mia personalità, ho iniziato a dire la mia. E le donne italiane hanno apprezzato, così poi altre hanno seguito il mio esempio (Alba Parietti e Simona Ventura). Ciò che trovo incomprensibile è che si sia tornati indietro nel tempo, con la valletta che sculetta e fa l’oca. Anche se poi sono brave ragazze, intelligenti… ho conosciuto la Belèn, una ragazza adorabile, che si lamenta per quello che le fanno fare. Siamo arrivati ad un livello zero. E la colpa è dei dirigenti. Le racconto ancora questo: l’anno scorso mi hanno offerto un programma interessante sulla musica, su Rai Due. Avrei dovuto parlare dei big che ho conosciuto – tra cui John Lennon- perché sono l’unica sopravvissuta. Poi un dirigente ha detto no perché “La Lear è troppo vecchia, prendiamone una giovane.” Ma quello che mi irrita ancora di più è che il discorso vale solo per le donne e non per gli uomini che stanno in televisione fino oltre gli ottant’anni.


Ha anche aggiunto che è come se l’avessimo dimenticata. In realtà non è così vero, perché l’abbiamo vista di recente alla “Vita in diretta” e dalla d’Urso. Inoltre continua a riempire le pagine dei gossip, con le immagini rubate di lei a spasso per la città con il suo giovane fidanzato- toy boy. Che dire ?

Ogni tanto qualche amico italiano mi chiama dicendomi che mi ha visto sui giornali. Io dico solo che non ho nessun uomo, da quando ho mollato Manuel (Casella ndr), quattro anni fa, sto vivendo un momento magico, perché mi sono completamente dedicata alla mia carriera, al teatro, al nuovo album. Ho capito che una storia d’amore, piena di scenate, malumori, gelosie, danneggia veramente la carriera. Se ci fosse un ragazzo che mi fa il filo bene, se non ci fosse fa lo stesso: ho un lavoro che amo, otto gatti, una bella casa…

Scusi, una curiosità: conosce Arturo Brachetti, il celebre trasformista torinese? Ha avuto prima la celebrità in Francia poi da noi.

Sì, l’ho incontrato a Parigi, prima che in Italia. E’ un grandissimo artista. E’ vero, devi uscire dall’Italia, fare successo fuori perché qualcuno si accorga del tuo talento e poi ti richiami. Ed è quello che mi sta capitando adesso.

Forse pochi lo sanno, ma ha doppiato nel cartone degli Incredibili (2004), il personaggio di Edna Mode, che confeziona i costumi della famiglia di super eroi. Impresa non facile, però ha coronato il suo sogno da bambina, non è così ?

Edna Mode è il primo personaggio che si avvicina a Lady Oscar. L’ho doppiato in francese, tedesco e italiano e i produttori italiani hanno voluto farmi parlare con l’accento di Lagerfeld. E’ piaciuta molto. Sì, da bambina guardavo Biancaneve e adoravo la regina cattiva, avrei sempre voluto interpretare lei.

Parliamo di musica, non ricordando i suoi soliti successi degli anni ‘80, ma l’ultimo disco “La bete et la belle” (New Esprit), decisamente groovy !

E’ uscito quest’anno ed è stato remixato a fine luglio a Miami da Andy Bell (Erasure) e da dj Yiannis… è una bomba! E’ stato in classifica da subito. Anche il video è strepitoso.
Direct Link Vidéo

Si è esibita anche al Teddy Award di Berlino, in agosto, e a Roma, il 15 settembre. Com’è stata l’accoglienza ?

Accoglienza stupenda a Roma! Erano quasi 8000 all’EUR per vedere il mio show. Mi sono veramente emozionata nel ricevere tanto amore e tanto calore da parte dei miei fans italiani. Si vede che non mi hanno dimenticata, malgrado il “tradimento” col teatro francese. Tutti mi chiedono quando tornerò a recitare in Italia, mi stanno addirittura offrendo una nuova commedia in teatro.









Amanda Lear avoue se faire payer pour passer à la télé : "C'est un métier"

Participer à une émission télé, "c'est un travail, comme chauffeur de taxi ou caissière, qui mérite salaire", a assumé Amanda Lear, invitée ce samedi 27 octobre d'On refait la télé sur RTL.



C'est une invitée aux multiples talents que reçoivent Eric Dussart et Jade en ce dernier week-end d'octobre sur RTL. Peintre, chanteuse, comédienne, animatrice, écrivain… Amanda Lear cumule les casquettes depuis des décennies. Et si elle excelle aussi dans l'art de l'autodérision, cette artiste éclectique est bien consciente de sa valeur.



Au micro d'On refait la télé, Amanda Lear a ainsi reconnu sans rougir qu'elle exigeait d'être payée pour participer à une émission. "C'est un métier. Je vais me lever tôt, me maquiller, donner mon temps, être drôle, jouer un rôle… C'est un travail, comme chauffeur de taxi ou caissière. Et tout travail mérite salaire, donc je pense que c'est normal qu'on nous paye", a assumé l'ancien mannequin qui fut l'égérie de Salvador Dalí.


Amanda Lear a précisé avoir un barème en fonction du type d'émission (prime-time, deuxième partie de soirée…). Elle a soigneusement évité de dire quelle somme elle réclamait, mais, à l'entendre, l'ex de David Bowie est intraitable en affaires : "Vous n'avez pas de budget, pourquoi vous m'appelez, moi ? Appelez Danièle Gilbert", est sa réponse aux producteurs qui n'ont pas les moyens de la rémunérer.



"Ce n'est pas un tabou, il faut bien que je paye mon épicier. Je ne vais pas le payer avec un autographe", s'est justifiée Amanda Lear, expliquant que, quand elle est invitée dans une émission télé, elle ne se contente pas d'être "mignonne" et passive. "On vous demande de participer, de réagir. Dans l'oreillette, vous avez la productrice, Catherine Barma ou autre, qui dit 'Vas-y, balance !' Elle vous pousse à en faire des tonnes parce qu'il faut faire de l'audience. Il faut être pimpante, joyeuse, c'est un rôle ! On vient de vous annoncer que votre chat est mort, vous avez envie de chialer, et bien non : il faut être drôle", a balancé l'ancienne sociétaire des Grosses Têtes.


Eric Dussart n'a toutefois pas eu à débourser un centime pour avoir Amanda Lear dans le studio d'On refait la télé. Elle était en effet venue pour parler de son dernier livre : "La promotion, c'est différent, car vous me faites l'honneur, la joie, le plaisir de parler de mon produit", a expliqué celle qui sort Délires, un recueil de pensées, souvenirs et réparties.

Direct Link from Télé-Loisirs ....Click ... Anne-Laure Deparis

vendredi 26 octobre 2018

"Le pathos c'est pas mon truc" : Amanda Lear balance ....



Dans les colonnes de Télé Star en kiosques le lundi 29 octobre prochain, Amanda Lear donne son avis sur les émissions de Frédéric Lopez et Catherine Ceylac. Et elle ne mâche pas ses mots !


Connue pour son franc-parler et son extravagance, Amanda Lear reste fidèle à elle-même dans les colonnes de Télé Star en kiosques le lundi 29 octobre. Le vendredi 9 novembre prochain, l'ex-chanteuse de 68 ans prendra place sur Le Divan de Marc-Olivier Fogiel. Une apparition surprenante pour celle qui refuse pourtant de se livrer sur son intimité. Mais l'égérie de Salvador Dali et David Bowie a son explication. "Je le connais et il me le demande depuis des années", justifie-t-elle dans cette interview accordée à Télé Star avant de poursuivre : "Mais qu'il ne s'imagine pas me faire chialer sur des secrets de famille !".


Amanda Lear pointe ensuite du doigt les émissions de Catherine Ceylac et Frédéric Lopez : "De l'émission de Frédéric Lopez à celle de Catherine Ceylac, je les ai toutes refusées." A l'inverse, l'interprète de Chinese Walk assure qu'elle "rigolera" avec Marc-Olivier Fogiel. "Je ne veux pas qu'on me prenne au sérieux", conclut-elle. Catherine Ceylac présente Thé ou Café sur France 2 depuis 22 ans. Le concept de cette émission est qu'une personnalité se confie sans fard auprès de l'animatrice de France 2, à l'occasion d'un tête-à-tête intimiste, puis d'un "dos à dos". De son côté, Frédéric Lopez a animé Rendez-vous en terre inconnue sur France 2 de 2004 à 2018, année à laquelle il a cédé sa place à Raphaël de Casabianca, ainsi que La Parenthèse inattendue de 2012 à 2014. Dans ces deux programmes, les invités s'exprimaient à coeur ouvert dans un cadre qui s'y prêtait particulièrement.

Olivier Rajchman, Edité par Sarah Moreau.

Direct Link ....TéléStar .....Clic

samedi 13 octobre 2018

On se dit toujours que je vais jouer Amanda Lear ...



"J’aimerais jouer une serial killer. On se dit toujours que je vais jouer Amanda Lear, il y a toujours un côté un peu glamour dans les rôles qu’on me propose et c’est un peu dommage parce que j’aimerais faire autre chose "



"Dans les années 1950, j’adorais le technicolor, c’était sensationnel, surréaliste, toutes ces couleurs !"

"Moi je crois beaucoup au destin, je ne force pas les choses, je crois aux rencontres"

"Tous ces jeunes qui font des films aujourd'hui, avec très peu de moyens, ce sont peut-être les les Claude Lelouch de demain !"


« Je sors un livre en novembre mais c’est toutes les conneries que j’ai pu dire, pas comme Françoise Hardy qui parle de ses maux de ventre »

Bordeaux : Amanda Lear, invitée d’honneur du FIFIB, "l’occasion de parler de films que j’aime"

L’ex-mannequin, chanteuse et animatrice radio et télé est l’invitée d’honneur du festival de cinéma. Entre ce mercredi et samedi elle y présente trois films avant une rencontre avec le public. Avant-goût :




On connaît vos carrières de mannequin, de chanteuse ou d’animatrice radio et télé. On a l’impression que vous avez un peu délaissé le cinéma. Ce n’est pas surprenant de vous retrouver invitée d’honneur du Fifib ?

C’est vrai que j’ai toujours préféré le théâtre au cinéma. D'ailleurs, je viens jouer au théâtre à Bordeaux ou Mérignac depuis des années. Dans le théâtre, on travaille sur le long terme, on peut corriger ce qui ne va pas d’un soir à l’autre, alors que dans le cinéma, une fois que c’est dans la boîte, on ne peut plus rien faire. J’ai tourné quelques films avec Gérard Depardieu ou Virginie Efira, j’ai fait des tas de téléfilms, mais ce que je regrette, c'est qu'on ne me propose souvent que des rôles caricaturaux de mères un peu fofolles.

Du coup, j'ai été un peu étonnée que le Fifib m'invite mais je trouve toujours intéressant de me montrer. Ce sera l'occasion de parler des films dans lequel j'ai joué, et de films que j'aime.

Le plus surprenant est peut-être " Les chaussons rouges " avec lequel vous débutez votre carte blanche mercredi après-midi. On ne vous connaissait pas forcement cet intérêt pour la danse classique ?

Ce n'est pas tellement la danse classique qui m’intéresse dans " Les chaussons rouges ", c'est plutôt le cinéma en technicolor et ses couleurs criardes. Il y a dans ce cinéma des années 45-50, une magie qu'on a pas encore retrouvée depuis. J'ai aussi choisi ce film parce que j'aime les comédies musicales. J'aurais pu aussi présenter '' Chantons sous la pluie "" ou "" Un américain à Paris "". Et puis, il y a des effets techniques extraordinaires pour l'époque (1948 NDLR) dans " Les chaussons rouges " : Un montage inventif, des incrustations d'images.Dans une séquence, on a l'impression que l'héroïne
danse sur la mer.



Le temps fort de votre venue devrait être votre intervention autour du documentaire " Dune " : Ce film pharaonique qu'Alejandro Jodorowsky n'est jamais parvenu à tourner...

Je me souviens qu'il était venu à Barcelone dans les années 73-74.J'étais avec Salvador Dali à l'époque. Jodorowsky était venu le supplier de jouer le rôle de l'empereur de la galaxie. J'avais du expliquer à Dali avec qui il avait affaire. Il a exigé d'être payé 100 000 dollars la minute. Les producteurs du film ont calculé que ça rentrait dans leur budget à condition de ne pas dépasser les 6 minutes.
Voyant ça, Dali a exigé que je joue la fille de l'empereur. Et puis, il a voulu des girafes en feu, des hélicoptères. Il cherchait tout ce qu'il pouvait faire pour ne pas avoir le rôle.Dans le même temps, Orson Welles, Mick Jagger ou Moébius avaient eux aussi des exigences incroyables. Tout ça a fait que le film n'a pas pu se faire. Et au final, Jodorowsky a été content. Il aurait eu du mal à gerer toutes ses personnalités. Il a été conforté dans son sentiment quand il a vu le film qui a fini par être tourné ( par David Lynch en 1985 avec notamment Kyle Maclachlan et Sting NDLR )
Cela dit le documentaire sur ce tournage avorté qui sera projeté au Fifib est très bien fait. On y voit plein de  dessins préparatoires, on suit bien l'histoire de ce projet. C'est juste dommage que le réalisateur n'a pas interviuwer Dali ou Pasolini ! Tous morts, j'ai l'impression d'être la survivante d'une époque préhistorique. C'est comme pour  les films qui sont entrain d'être tournés sur Dali. Il y a actuellement en tournage à Londres, avec Ben Kingsley dans le rôle de Dali. Un projet existe aussi en Catalogne. Ça me fait bizarre de voir des gens qui jouent mon rôle en me faisant dire des choses que je n'ai jamais dites. Il paraît qu'il n'y a pas de recours possible contre ça. Moi, j'ai vécu une quinzaine d'années avec Dali. Je connais plein de petits détails sur sa façon de vivre. Je n'apprécie pas du tout de le voir réduit à une caricature.

C'est au contact de Salvador Dali que vous avez travaillé la part de mystère qui entoure votre personnage ?

Non, Dali ce n'était pas le mystère mais plutôt la provocation inspiré par sa haine du bourgeois. C'était un surréaliste, on retrouve cela chez Gainsbourg. Pour ce qui est du mystère, c'est plutôt David Bowie qui m'a marquée. Son coté intouchable, difficile à approcher, ses interviews dans lesquelles il jouait avec les journalistes.

Et comment passe t-on de Salvador Dali, David Bowie aux " Grosses Têtes " de Philippe Bouvard ?

Je sais on m'a reproché de faire des émissions populaire, de pas rester dans une position élitiste, mais le grand public est nécessaire dans la vie d'un artiste. Regardez Arielle Dombasle, elle a un statut d'icône et a toujours rêvé d'aller aux " Grosses Têtes " Être invité dans cette émission, c'est une sorte de légion d'honneur. Il faut être cultivé, avoir de la répartie, ce n'est pas donné à tout le monde. Moi ce qui me plait, c'est que ça me permet de montrer que je sais faire rire autant que je sais faire rêver.



Le troisième film que vous avez retenu pour votre carte blanche est " Sueurs froides " Pourquoi ce Hitchcock la et pas " Psychose " ou " L'homme qui en savait trop " ?

Ce n'est pas le meilleur de Hitchcock mais c'est quand même un film extraordinaire, et c'est le meilleur film avec Kim Novac. Kim Novac est une actrice à part. Dans ce film, elle ne joue pas exceptionnellement mais elle est très bien dirigée par Hitchcock. C'est ce qui lui donne cet air mystérieux dans une histoire ou on ne comprend pas tout. J'ai vu un millier de fois " Sueurs Froides " et j'ai toujours du mal à comprendre qui meurt à quel moment.
Quand en 1973, j'ai été contacté par le groupe Roxy Music pour la pochette de leur album " For your Pleasure ". Je suis allé chez le chanteur Brian Ferry. Il y avait un grand piano blanc avec une photo de Kim Novac. Il voulait que je m'en inspire pour la photo qu'on allait prendre de moi. Présenter "" Sueurs Froides ""  c'est ma manière de rendre hommage à Hitchcock et Kim Novac.

Y a t il un film dans lequel vous auriez rêvé jouer ?

Qu J'aurais aimé travailler avec Féllini, les grands metteurs en scène italiens. Féllini m'a dit, tu es trop belle ! Moi, je cherche des naines, des grosses ...... Il voulait que je grossisse ! A table, il me disait .....
Manges, manges les pâtes ....Mangia, mangia la pasta !

Votre vrai nom est Amanda Tapp ?

Interrompant brutalement ... Non, non pas du tout ! Amanda Lear, c'est mon vrai nom. Je l'ai toujours gardé, même quand je me suis mariée. Tout ce qu'on peut lire sur moi, sur Wikipédia est faux !

Direct link to read from Christophe Loubes.