dimanche 2 janvier 2022

Amanda Lear... Entretien ...

 Amanda Lear  Renata Gorreri ...

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Da quando collaboro con Mia Le Journal ho intervistato tante personalità di spicco nel mondo della moda, del cinema, della musica. Amanda Lear riunisce in sé tutti questi aspetti dell’arte.

La vita di Amanda è come le onde del mare. Si spinge in avanti fino oltre il limite delle possibilità, poi si arresta improvvisamente, si infrange, a volte fa ritorno da dove era venuta, ma poi ricomincia sempre e con nuova energia. Nulla può fermare la sua vitalità.


Intelligente, ironica, autoironica e sagace. Una personalità dalle mille sfaccettature. Parla cinque lingue e forse è per questo che conosce e riconosce pregi e difetti delle persone, entra in sintonia con loro e ne capisce le caratteristiche. Spietata e puntuale. Maniaca del controllo, si gestisce da sola. Sa perfettamente cosa vuole e come fare per ottenerlo. Ha attraversato i decenni insieme agli artisti più interessanti ed originali. Lei stessa si è cimentata in mille campi artistici diversi, dando sempre il massimo e sempre con grande successo. Da una decina di anni recita nei teatri di Parigi e più recentemente ha iniziato la registrazione di un album al quale pensava da tempo, con musica melodica che le permetta di utilizzare la sua voce in modo diverso rispetto a quello che ha sempre fatto con la disco music. Nel 2007 è stata insignita del titolo di Cavaliere dell’Ordine delle Lettere e delle Arti dal Ministero della Cultura Francese



Decisamente una grande artista.

Come tutte le persone interessanti ha tantissime cose da dire.


Ascoltiamola:

Amanda Lear: “Io credo moltissimo nel destino, nel lasciamo fare alle stelle. Non ho mai previsto niente. Nella mia vita tutto è accaduto con degli incontri e sempre degli incontri pazzeschi.


Mai avrei immaginato che un giorno, quando facevo la scuola di Belle Arti a Parigi, avrei incontrato per caso una signora che mi dice: “mi chiamo Catherine Harlé e ho un’agenzia di modelle. Lei è bella magra, le piacerebbe fare la modella?”. E io ho provato e da lì ho sfilato per i più grandi stilisti: Paco Rabanne, Jean Paul Gaultier, Gianni Versace, Yves Saint Laurent e tanti altri.

Damien de Maneskin se sent très proche d 'Amanda Lear 

Poi una sera ero a cena con Paco Rabanne e lì, al tavolo vicino al nostro c’era Salvador Dalì. Altro incontro per caso. Dalì mi dice: “lei è una bella modella, le piacerebbe posare per me?”. Io ho studiato Belle Arti e ho sempre dipinto, ma Dalì mi diceva: “Guarda, le donne pittrici non esistono, C’è mai stata una donna-Michelangelo? Non farmi mai vedere i tuoi quadri!”. Abbiamo avuto diverse discussioni al riguardo, ma non c’è stato modo di fargli cambiare idea.

Io continuo a dipingere anche adesso e per me è una grande passione. L’ideale sarebbe poter stare a casa mia e vivere della mia pittura e basta, senza farmi più vedere in televisione. Ormai odio l’idea di truccarmi, andare in onda, raccontare sempre le stesse cose.

Brian Ferry & Amanda Lear 1980, London

In ogni caso, qualche anno dopo il mio incontro con Dalì, vivo a Londra e una notte incontro un ragazzo di un gruppo musicale che si chiamava Roxy Music e che mi chiede se volevo fare la copertina del loro prossimo album (For Your Pleasure). Ecco un altro incontro per caso. David Bowie vede la foto e dice: “Ah questa ragazza è pazzesca, la vorrei incontrare”. E poi, per caso, sono diventata la regina della disco music.


Tutta la mia vita è andata così, sono sempre stati gli incontri che hanno deciso quale sarebbe stato il mio destino. E vado avanti così perché continuo a pensare che non serva a niente fare previsioni, piani per il futuro, perché tanto il destino deciderà diversamente.


Pensa che un giorno passeggiavo a Cannes – ero al Festival – e mi vedo arrivare un tipo con un cappello con le orecchie da Topolino. “Che pazzo”, ho pensato, e questo mi dice che lavora per la Disney e che mi vorrebbero per farmi doppiare Edna Mode de Gli Incredibili. È sempre il caso. Per esempio, mai più avrei pensato che il mio parrucchiere di Parigi mi proponesse un servizio fotografico per una rivista italiana. E invece guarda, eccomi qui.”


Il caso dici cara Amanda? Mah, io vedo solo tanto talento e una grande capacità di metterlo a frutto.

Sono anche riuscita a raccogliere ulteriori immaginifiche testimonianze, perché in tanti l’hanno conosciuta, ma in pochi l’hanno raccontata. Di lei hanno detto:


Catherine Harlé (1)

«Lei dice sempre che ci siamo incontrate per caso, ma non è proprio così. Da giorni la seguivo. La aspettavo all’angolo tra Rue Bonaparte e Rue Jacob. Passava sempre davanti alla vetrina di Ladurée. Magra, alta, bionda, poteva mangiarsi tutti i macaron che voleva. Perfetta per le passerelle».


Un fiore di tuberosa (2)

«Sì, però è ora di finirla con questa storia che il mio profumo è troppo forte, che dà alla testa, che è troppo sexy. E basta Amanda, non aprire più le finestre quando siamo insieme!»

Mickey Mouse

«I was lucky to meet her in Cannes, so she could be Edna Mode’s voice. A great success!»

Bagheera (3)

«In copertina guardavano solo lei. Roarrr!»

La Morte (4)

«tic, tac, tic, tac»

Le mie amiche

«Cosaaaa ??? Amanda Lear? Quella vera??? Non ci credo»

Amanda Lear

«Quanti anni ho? Quando morirò useranno il metodo del carbonio-14 per datarmi»


Note:

1: Catherine Harlé, la titolare dell’omonima agenzia di modelle che per prima scoprì Amanda e la fece sfilare come modella. Con la sua agenzia hanno sfilato le modelle più iconiche dei favolosi sixties

2: Amanda ama moltissimo il profumo della tuberosa e mi ha raccontato che Salvador Dalì gliene regalava sempre dei gran mazzi. Si tratta di un fiore con un profumo molto forte. Persistente e ipnotico, a molti può dare fastidio. Per questo Amanda teneva spesso le finestre aperte.

3: Bagheera è la pantera nera del film di animazione della Disney, Il Libro della Giungla. Ho fatto questa associazione ardita perché Amanda, sulla cover del disco dei Roxy Music, era ritratta mentre teneva al guinzaglio una pantera nera

4: Amanda ha magistralmente interpretato il personaggio della Morte nell’episodio 2650 della fiction Rai Un Posto al Sole.

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