"Ecco il mio spettacolo"
Il ritorno con 'Let me entertain you'. Tra nuovi pezzi e vecchi successi.
Milano, 19 aprile 2016 - Amanda Lear, sta per uscire il suo nuovo disco "Let me entertain you". Di cosa si tratta?
"Da sette anni ormai faccio solo teatro in Francia, e i miei fan, anche e soprattutto in Italia, si lamentano che non mi vedono più, e si chiedono che fine abbia fatto. Così ho pensato di realizzare un disco che è un vero e proprio spettacolo - a cui è abbinato anche un dvd - con alcuni pezzi nuovi scritti da me, poi con un omaggio alla disco e i miei successi più noti, perché è questo che i miei fan vogliono. Ma il bello è che canto con un'orchestra dal vivo, e per me è stata la prima volta. Non avevo mai visto uno strumento dal vivo, non avevo mai visto un violino, un violoncello. Quando avevo inciso i miei grandi successi si faceva tutto col sintetizzatore, arrivavo in sala di registrazione che la base era già pronta, incidevo la mia voce e mi dicevano, va bene, abbiamo la tua voce nella voice box, poi mixavano tutto ed usciva il disco. Ma a me il montaggio elettronico non piace, cantare significa avere un microfono davanti, i veri artisti sono Mina od Ornella Vanoni, non Jennifer Lopez o Beyoncé che hanno sempre questi ventilatori davanti per muovere i capelli, che sculettano sul palco, con dieci ballerini che si rotolano per terra... questo non è cantare! Purtroppo oggi l'industria discografica vuole degli spettacoli, non dei dischi".
"Da sette anni ormai faccio solo teatro in Francia, e i miei fan, anche e soprattutto in Italia, si lamentano che non mi vedono più, e si chiedono che fine abbia fatto. Così ho pensato di realizzare un disco che è un vero e proprio spettacolo - a cui è abbinato anche un dvd - con alcuni pezzi nuovi scritti da me, poi con un omaggio alla disco e i miei successi più noti, perché è questo che i miei fan vogliono. Ma il bello è che canto con un'orchestra dal vivo, e per me è stata la prima volta. Non avevo mai visto uno strumento dal vivo, non avevo mai visto un violino, un violoncello. Quando avevo inciso i miei grandi successi si faceva tutto col sintetizzatore, arrivavo in sala di registrazione che la base era già pronta, incidevo la mia voce e mi dicevano, va bene, abbiamo la tua voce nella voice box, poi mixavano tutto ed usciva il disco. Ma a me il montaggio elettronico non piace, cantare significa avere un microfono davanti, i veri artisti sono Mina od Ornella Vanoni, non Jennifer Lopez o Beyoncé che hanno sempre questi ventilatori davanti per muovere i capelli, che sculettano sul palco, con dieci ballerini che si rotolano per terra... questo non è cantare! Purtroppo oggi l'industria discografica vuole degli spettacoli, non dei dischi".
Nel suo album ci sarà spazio per i suoi vecchi successi, eppure lei non ama la nostalgia.
"Nostalgia è una parola che non mi appartiene. Chi si ferma, chi si accontenta di quello che ha raggiunto, è finito. Io potrei dire ho venduto 25 milioni di dischi, ora vivo tranquilla. Invece no, a me piace ricominciare ogni volta da capo, imparare qualcosa di nuovo, dimostrare a me stessa che ho anche altri talenti. Negli anni la mia voce è molto cambiata. Quando ho cominciato era molto bassa, adesso, dopo 7 anni di teatro in cui ogni sera mi devo sgolare per farmi sentire anche in terza galleria da chi ha pagato il biglietto 15 euro, è diventata più forte, più duttile. La voce è un muscolo, se la eserciti si rafforza. Oggi canto delle canzoni che dieci anni fa non avrei potuto intonare".
"Nostalgia è una parola che non mi appartiene. Chi si ferma, chi si accontenta di quello che ha raggiunto, è finito. Io potrei dire ho venduto 25 milioni di dischi, ora vivo tranquilla. Invece no, a me piace ricominciare ogni volta da capo, imparare qualcosa di nuovo, dimostrare a me stessa che ho anche altri talenti. Negli anni la mia voce è molto cambiata. Quando ho cominciato era molto bassa, adesso, dopo 7 anni di teatro in cui ogni sera mi devo sgolare per farmi sentire anche in terza galleria da chi ha pagato il biglietto 15 euro, è diventata più forte, più duttile. La voce è un muscolo, se la eserciti si rafforza. Oggi canto delle canzoni che dieci anni fa non avrei potuto intonare".
Ha detto che negli ultimi otto anni, da quando si è lasciata con Manuel Casella, ha vissuto sola. Ha elogiato la solitudine, dicendo che è meravigliosa.
"Ma certo! La gente si lamenta quando è sola ma è una cosa che non capisco. Noi nasciamo soli e moriamo soli, dobbiamo accettare questa verità, e soprattutto dobbiamo accettare noi stessi con i nostri difetti. Se riesci ad accettarti per quello che sei non soffri più la solitudine. Sei solo? Ma ci sono tante cose da fare! Il cinema, la tv, il teatro, io per esempio dipingo... E se una donna si sente sola può anche affittare un gigolò per una serata, perché no? Non intendo solo per il sesso, ma anche per andare a cena, al cinema, a teatro. Conosco un sacco di donne che lo fanno".
Lei l'ha mai fatto?
"Oh no, per carità! Sono già circondata da mille amici che mi chiamano tutti i giorni, alla fine mi stufo e non rispondo più al telefono. La solitudine è meravigliosa! Da sette anni io tutti i giorni recito davanti a una platea di 800 persone! Non vedo l'ora di tornare a casa e starmene un po' da sola. Per fortuna c'è il lunedì quando i teatri sono chiusi, benedetto lunedì, io amo il lunedì come i parrucchieri".
"Oh no, per carità! Sono già circondata da mille amici che mi chiamano tutti i giorni, alla fine mi stufo e non rispondo più al telefono. La solitudine è meravigliosa! Da sette anni io tutti i giorni recito davanti a una platea di 800 persone! Non vedo l'ora di tornare a casa e starmene un po' da sola. Per fortuna c'è il lunedì quando i teatri sono chiusi, benedetto lunedì, io amo il lunedì come i parrucchieri".
Le è mai capitato qualche incidente in teatro? Per esempio dimenticare una battuta?
"Io sono una straprofessionista. Non capisco quelli che vanno in scena ubriachi, o dopo essersi fumati una canna. Io vado in teatro tre ore prima, ripasso la parte, scaldo la voce. E' completamente diverso dalla tv e dal cinema. Sei sul palco e vedi i tuoi spettatori in faccia, quello che ride, quello che guarda il telefono, quello che applaude, quello che è distratto. Prima di salire sul palco dici ma chi me l'ha fatto fare, cosa mi è venuto in mente, poi appena si accendono le luci cambia ogni cosa, è meraviglioso".
"Io sono una straprofessionista. Non capisco quelli che vanno in scena ubriachi, o dopo essersi fumati una canna. Io vado in teatro tre ore prima, ripasso la parte, scaldo la voce. E' completamente diverso dalla tv e dal cinema. Sei sul palco e vedi i tuoi spettatori in faccia, quello che ride, quello che guarda il telefono, quello che applaude, quello che è distratto. Prima di salire sul palco dici ma chi me l'ha fatto fare, cosa mi è venuto in mente, poi appena si accendono le luci cambia ogni cosa, è meraviglioso".
Ha detto che in Italia la tv fa schifo...
"Ma non solo in Italia! In tutto il mondo vedi sempre gli stessi programmi: il Grande Fratello, l'Isola dei famosi, i reality... Non c'è più creatività. Quando lavoravo a Canale 5 era tutta un'altra atmosfera, Berlusconi si inventava programmi nuovi, freschi, divertenti, che facevano sognare la gente. Però l'Italia mi piace molto e per fortuna quest'estate ci tornerò per girare un film da protagonista, per la regia di un giovane ex assistente di Nanni Moretti, Cosimo Messeri. Sa perché ho voglia di tornare in Italia? Per mangiare i carciofi alla romana. Ho qualche problema di fegato, e il mio medico mi ha detto che per il fegato i carciofi sono l'ideale. Ma qui in Francia non li sanno fare, li fanno bollire e poi li condiscono con la vinagrette. Non sanno di niente. I carciofi alla romana, invece, che bontà...".
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