Da David Bowie che le paga le lezioni di canto alla moglie di Salvador Dalì che scopre le sue attenzioni nei confronti del marito: così Amanda Lear si confessa a Maurizio Costanzo
19 MAY, 2018 di MARIO MANCA
Che Amanda Lear e David Bowie fossero amici, colleghi stimati, è cosa risaputa. Che il Duca Bianco sia stato il primo a credere nel suo talento, invece, un po’ meno. «David era tenero, attraente, intelligente. Un grande artista, ma anche molto tormentato», racconta Amanda a Maurizio Costanzo nel corso della nuova puntata de L’Intervista, in onda lunedì 21 maggio in seconda serata su Canale 5. «È stato il primo a credere in me come artista, mi ha pagato le lezioni di canto», insiste l’artista con la voce ricolma d’emozione.
«Si truccava più di me, ma il problema dei maschi che si truccano è che non si struccano la notte prima di dormire. Mi sporcava il cuscino con il fondotinta», ricorda con piacere Amanda, musa di Salvador Dalì, attrice, pittrice, cantante, modella, definita spesso «ambigua» dai media internazionali. «L’ambiguità? È quando la gente normale non riesce a capire bene cosa sei, chi sei. Io ho sempre dato l’immagine di una donna aggressiva, un po’ maschile nell’atteggiamento, e la gente pensava: ‘una donna non si comporta così, non è una donna vera’. Oggi tutte le donne sono così», chiarisce Lear parlando delle voci che per anni hanno insinuato che non fosse una donna.
Sentirla parlare è un viaggio straordinario fra gli artisti più grandi del Novecento, fra gli sprazzi di un tempo glorioso e ormai assopito. Come quando, parlando dell’amore nei confronti di Dalì, dice che «ho capito di essere innamorata quando la moglie mi ha detto: ‘se lei vuole il mio posto, questa è la mia stanza’». O come quando, parlando dell’età anagrafica, scherza dicendo che «ancora adesso i ragazzi mi dicono “quanto sei bona”. Il complimento è lì».
19 MAY, 2018 di MARIO MANCA
Che Amanda Lear e David Bowie fossero amici, colleghi stimati, è cosa risaputa. Che il Duca Bianco sia stato il primo a credere nel suo talento, invece, un po’ meno. «David era tenero, attraente, intelligente. Un grande artista, ma anche molto tormentato», racconta Amanda a Maurizio Costanzo nel corso della nuova puntata de L’Intervista, in onda lunedì 21 maggio in seconda serata su Canale 5. «È stato il primo a credere in me come artista, mi ha pagato le lezioni di canto», insiste l’artista con la voce ricolma d’emozione.
«Si truccava più di me, ma il problema dei maschi che si truccano è che non si struccano la notte prima di dormire. Mi sporcava il cuscino con il fondotinta», ricorda con piacere Amanda, musa di Salvador Dalì, attrice, pittrice, cantante, modella, definita spesso «ambigua» dai media internazionali. «L’ambiguità? È quando la gente normale non riesce a capire bene cosa sei, chi sei. Io ho sempre dato l’immagine di una donna aggressiva, un po’ maschile nell’atteggiamento, e la gente pensava: ‘una donna non si comporta così, non è una donna vera’. Oggi tutte le donne sono così», chiarisce Lear parlando delle voci che per anni hanno insinuato che non fosse una donna.
Sentirla parlare è un viaggio straordinario fra gli artisti più grandi del Novecento, fra gli sprazzi di un tempo glorioso e ormai assopito. Come quando, parlando dell’amore nei confronti di Dalì, dice che «ho capito di essere innamorata quando la moglie mi ha detto: ‘se lei vuole il mio posto, questa è la mia stanza’». O come quando, parlando dell’età anagrafica, scherza dicendo che «ancora adesso i ragazzi mi dicono “quanto sei bona”. Il complimento è lì».
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